Gli indicatori di performance per hotel sono una serie di misurazioni e statistiche utilizzate nell’industria alberghiera per monitorare la performance dell’hotel. Conoscere e tenere sotto controllo l’andamento di questo metriche serve a misurano il successo e l’efficienza della struttura ricettiva in diverse aree, come le vendite, la gestione delle operazioni, la soddisfazione dei clienti e la redditività. Questi indicatori sono importanti perché aiutano i gestori dell’hotel e chi si occupa di revenue management a comprendere meglio la situazione finanziaria e l’efficacia delle strategie di vendita e di marketing dell’hotel. Inoltre, possono anche aiutare gli hotel a individuare le aree in cui devono concentrare i loro sforzi per migliorare la loro performance.
In questo articolo abbiamo quindi voluto raccogliere alcuni degli indici alberghieri più comuni che sono:
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ToggleLe “room nights” sono una misura comune utilizzata nell’industria alberghiera per indicare il numero di camere occupate per una notte in un determinato periodo di tempo.
Ad esempio, se un hotel ha 100 camere e tutte sono occupate per una notte, si dice che ha registrato 100 “room nights”. Se l’hotel ha 50 camere occupate per due notti, si dice che ha registrato 100 “room nights” anche in questo caso. Le “room nights” sono un indicatore importante per l’industria alberghiera in quanto rappresentano la quantità di occupazione e di entrate che un hotel genera.
Anche il tasso di occupazione è un’indice comune e molto utilizzato per valutare l’andamento e fare previsioni sugli obiettivi da raggiungere. Ma come si calcola? La percentuale di camere occupate rispetto al totale delle camere disponibili. Viene calcolato dividendo il numero di camere occupate per il numero totale di camere disponibili.
Si riferiscono al numero totale di ospiti che soggiornano in un hotel in un determinato periodo di tempo. Questo può essere calcolato contando il numero di persone che hanno prenotato una camera e che hanno effettivamente soggiornato nell’hotel per almeno una notte. Le “presenze in hotel” possono essere utilizzate come indicatore di quanto sia popolare un hotel in un determinato momento dell’anno o in una determinata località. Inoltre, possono essere utilizzate per valutare le tendenze del mercato turistico e per aiutare gli albergatori a prendere decisioni sulle strategie di marketing e di pricing.
Rappresenta uno dei KPI chiave per analizzare l’andamento della strategia revenue. Si tratta del prezzo medio di una camera per notte. Viene calcolato dividendo il totale delle entrate delle camere per il numero di camere occupate. Ecco la formula: ADR= Fatturato/N° camere vendute
Rappresenta il ricavo medio per camera disponibile. Viene calcolato moltiplicando il tasso di occupazione per la tariffa media giornaliera. Ecco la formula: RevPar = Fatturato/N°totale delle camere
è il periodo di tempo che intercorre tra la decisione di prenotare un soggiorno in un hotel e la data effettiva del check-in. In altre parole, il lead time rappresenta il tempo trascorso tra la prenotazione di una camera in hotel e il momento in cui l’ospite effettivamente arriva in hotel. Il lead time può essere influenzato da diversi fattori, come ad esempio la destinazione, la tipologia di viaggio, il tipo di cliente, la stagionalità e la disponibilità di camere. Ad esempio, se un ospite prenota una camera per le vacanze estive, il lead time potrebbe essere di diversi mesi, mentre se un ospite prenota una camera per un viaggio di lavoro potrebbe essere di poche settimane o addirittura di pochi giorni. Il lead time è importante per gli hotel in quanto consente di prevedere la domanda futura e di pianificare di conseguenza la gestione delle camere e delle risorse. Inoltre, può essere utilizzato per adottare strategie di pricing e di marketing più efficaci, ad esempio offrendo sconti per le prenotazioni anticipate o promuovendo pacchetti last minute per le camere rimaste invendute.
La “densità in hotel” si riferisce alla quantità di ospiti che soggiornano in un hotel rispetto alla capacità totale dell’hotel. Essa è solitamente espressa come un rapporto tra il numero di ospiti e il numero di camere disponibili nell’hotel. Ad esempio, se un hotel ha una capacità totale di 100 camere e ha ospitato 80 ospiti, la densità in hotel sarebbe del 80%.
La densità in hotel è un indicatore importante per gli albergatori in quanto può influenzare la qualità del soggiorno degli ospiti e la redditività dell’hotel. Se la densità in hotel è troppo alta, gli ospiti potrebbero sentirsi a disagio a causa dell’elevata affluenza di persone e del sovraffollamento degli spazi comuni, come ad esempio la hall o la sala colazione. Inoltre, un’elevata densità in hotel può anche causare problemi operativi per l’hotel, come ad esempio la scarsa disponibilità di camere per la pulizia o la mancanza di spazio per gli ospiti durante la colazione.
D’altra parte, una bassa densità in hotel può essere negativa per la redditività dell’hotel in quanto potrebbe significare che l’hotel non sta sfruttando appieno la sua capacità e che sta perdendo opportunità di guadagno. Inoltre, una bassa densità in hotel può anche influire sulla percezione degli ospiti rispetto alla qualità dell’hotel, facendogli pensare che non sia molto popolare o che non abbia un’offerta interessante.
Chiudiamo con l’ultima metrica che rappresenta il profitto operativo lordo medio per camera disponibile. Viene calcolato sottraendo i costi operativi totali dalle entrate totali delle camere e dividendo il risultato per il numero di camere disponibili.
Questi indici sono utilizzati dagli hotel per misurare la loro performance finanziaria, identificare le tendenze del mercato e prendere decisioni operative e strategiche. Li conoscevi tutti? Se vuoi approfondire le tematiche del revenue management e vuoi ricevere maggiori prenotazioni dirette contattaci per una consulenza.
© Copyright by Be Revenue – Un progetto di Peccianti Riccardo e Ricciardi Vincenzo – P.IVA 02654250410
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